Quando chiedo chi conosce le Mappe Mentali in generale riscontro una buona conoscenza generale del metodo, a seconda degli ambienti, ma se approfondisco c’è una forte confusione
A quali problemi andiamo incontro nella vita quotidiana?
“Ciao come va?” A questa domanda l’80% delle persone risponde iniziando a lamentarsi del carico di lavoro, dell’antipatia del capo, dei problemi con i figli, delle persone maleducate, del fatto che tutti siamo sempre al cellulare, ecc. ecc. ecc.
Sicuramente viviamo in un’era molto piena di materia, di relazioni, di informazioni. E ci lasciamo facilmente sopraffare entrando in uno stato di confusione mentale e stress, con conseguente cattiva gestione delle relazioni, del rapporto con il lavoro e della programmazione della propria vita.
Iperproduzione di informazioni per la nostra dotazione
La nostra mente infatti si affatica nel gestire la mole di informazioni a cui siamo sottoposti ogni giorno. Già 10 anni fa una Università della California calcolava che una persona media è esposta a 34 gigabyte di informazioni al giorno con un totale di centomila parole da processare. Il nostro mondo è ora immerso in un volume di dati senza precedenti. Il problema è che i nostri cervelli non si sono evoluti per essere in grado di elaborare tutto. Anzi la capacità di elaborazione della mente conscia è stata stimata a 120 bit al secondo.
Per questa disparità di dimensioni, i nostri neuroni sono continuamente al lavoro per selezionare i dati da raccogliere. Ma non sempre siamo in grado.
Un nuovo modo di pensare
Dove andremo a finire se continuiamo a produrre dati a questa velocità?
Potranno sostituirci anche le macchine nel pensare, nel creare, nell’innovare?
Sia nella vita di tutti i giorni che nel lavoro, si rende necessaria un’evoluzione nel modo di pensare e di processare le informazioni, obbligati a far evolvere i nostri metodi di lavoro, considerando che l’adattamento del nostro cervello richiederà probabilmente centinaia di anni.
L’accurata selezione dei dati e la loro combinazione diventerà una super competenza da sviluppare e allenare!
Prendi un foglio bianco e una matita
La semplificazione è il primo passo da fare. Torniamo quindi ad un metodo analogico e pensiamo a qualcosa di grande valore che accomuna tutti: lo star bene.
Cosa ti fa star bene?
- Metti al centro un viso che sorride sereno o uno smile e fai partire dal centro almeno 4/5 rami principali di diversi colori, come se disegnassi un sole con dei raggi.
- Partendo da in alto a destra, scrivi sopra i rami i termini che identificano delle macrocategorie per identificare le principali ragioni di benessere. Sono delle parole chiave! Per me ad esempio sono l’apprendimento, lo sport, la socialità, la natura, il contributo. Ma ce ne sono molti altri, la famiglia, il lavoro, gli animali, l’ambiente, l’aiutare gli altri, lo studiare, ecc.
- In questo modo hai già identificato alcuni primi ambiti per lo sviluppo della tua mappa. Adesso lascia libera la tua creatività e passa al secondo livello di sviluppo dei rami. Per ogni ramo apri almeno 3 sotto rami, come se costruissi un albero. Nella mia mappa lo sviluppo di sport è formato da 3 nuovi rami che rappresentano i mezzi di supporto: terra, vento, acqua.
- Enfatizza i concetti e dai più stimoli alla tua creatività aggiungendo disegni, icone e simboli alla tua Mappa. Sai molto bene che le immagini comunicano direttamente e velocemente con il nostro cervello. Non c’è bisogno che siano disegni artistici, ma anche piccoli segni che aiutino la mente a memorizzare meglio le idee.
- Se vuoi puoi aggiungere frecce e collegamenti tra i rami principali per sottolineare o rafforzare le connessioni tra concetti appartenenti a rami diversi.

La semplicità al potere
Hai provato a costruire una mappa mentale? Sicuramente hai provato un po’ di resistenza perché non siamo più abituati ad esprimerci graficamente. Tanto meno siamo abituati ai colori perché scriviamo, leggiamo, ci esprimiamo in bianco e nero e linearmente.
Se immagini di superare questa prima resistenza, sai dirmi quali benefici hai provato?
In opposizione al sovraccarico di informazioni che viviamo ogni giorno, tra mail, notifiche, documenti, libri, la struttura organica che ci costringe alla semplificazione e alla sintesi, ci può regalare una semplicità sorprendere con una conseguente chiarezza di visione su qualsiasi tema applichiamo questo metodo.
Non è da ieri: un linguaggio universale e naturale
Dai primi graffiti trovati nelle grotte, alle varie modalità di espressione artistica fino al nostro smodato uso di immagini e video, siamo consapevoli del valore che le immagini hanno in termini di chiarezza di trasmissione del messaggio, di coinvolgimento emozionale e di significato multiplo che trasferiscono. Tutto questo perché il nostro linguaggio primario è proprio quello dell’immaginazione e delle connessioni tra le immagini mentali che creiamo!
Siamo sommersi da materiale immaginifico ma ne facciamo un uso minimo nel nostro quotidiano che è fatto di digitale o di note in bianco e nero e lineari. Monotoni rispetto alla modalità con cui il nostro cervello lavora.
I 3 moschettieri + 1: struttura, colori, immagini e parole chiavi
Come realizzare le mappe mentali nel migliore dei modi?
Il nostro cervello, con i suoi due emisferi, lavora al 100% delle sue potenzialità quando usiamo tanto la logica, l’ordine, quanto la creatività e le emozioni!
STRUTTURA: per velocizzare i processi della nostra mente abbiamo bisogno di ordine, di gerarchia, di capire cosa viene prima e cosa dopo, cosa è più o meno importante. Per questo la struttura organica delle Mappe Mentali ci aiuta a semplificare, a leggere con facilità le relazioni tra i concetti.
COLORI: vi immaginate andare in giro per Londra con una mappa in bianco e nero? O utilizzare una scala di grigi per i segnali dei semafori?
I colori non sono solo quelli per gli astucci dei bambini o per la tavolozza degli artisti. Sono dei veri e propri strumenti di differenziazione e di codifica delle informazioni. Nonostante questa verità non banale ma non ben valorizzata, pochissime persone ne fanno uso nei loro appunti, sottolineando i libri, nelle comunicazioni mail. Le Mappe Mentali stimolano l’apprendimento, la memoria, la creatività anche grazie alla chiarezza e l’inequivocabilità che i colori possono dare al significato delle rappresentazioni.
IMMAGINI: da bambini comunichiamo le nostre idee, i nostri sentimenti, le nostre associazioni attraverso i primi disegni, attraverso questo strumento universale che non richiede di sapere una lingua o un alfabeto.
Paradossalmente apprendiamo la lingua stessa, qualunque sia, utilizzando disegni. G come gatto, U come Uva e via dicendo. Le immagini sono codifiche immediate e naturali e esprimono emozioni che la sola lingua scritta non è capace di fare, se non attraverso l’uso di molte parole, che vanno elaborate e tradotte dal nostro cervello, oltre che lette. Le immagini sono immediate e chiare: sono elaborate dal cervello 60.000 volte più rapidamente che il testo e sono ricche di associazioni e trascendono i limiti della comunicazione verbale. Pensate a cartelli, cartelloni pubblicitari, segnaletica, ecc.
PAROLE CHIAVI: ma il testo non va demonizzato, va usato nella giusta misura a seconda dell’obiettivo. Nel caso delle Mappe Mentali, che sono strumenti di sintesi da una parte e dall’altra di sviluppo, c’è bisogno di utilizzare le singole parole come chiavi che aprano i cassetti della memoria per richiamare informazioni, connetterle facilmente tra di loro, creando un sistema di relazioni uno a uno. Una delle regole più difficili da applicare infatti è mettere una sola parola su ogni ramo. Questa regola favorisce la selezione e l’associazione tra concetti che facilita la generazione di nuove idee e nuove soluzioni.
