A cosa stai pensando in questo momento?
Sei con me a leggere questo articolo o contemporaneamente nella tua testa, sullo sfondo, hai altre attività che ti pressano e informazioni che fanno traballare la tua concentrazione? Sei in grado di focalizzarti per 3 minuti a leggermi? Forse no. E se è così non te ne faccio una colpa. Anzi ti comprendo molto bene. Se dovessi fare una fotografia ai tuoi pensieri adesso, farne una Mappa Mentale, cosa ne uscirebbe?
Una nuova malattia fonte di stress: il sovraccarico di informazioni
Ogni nostra attività fisica e mentale produce un’informazione che va a costituire la mappa di immagini mentali, che affollano la nostra testa in ogni istante della giornata.
A questo naturale turbinio di pensieri si aggiunge il continuo bombardamento di informazioni a cui siamo costantemente sottoposti: mail, documenti, video, notifiche, riunioni, conversazioni, libri e articoli.
Se vuoi saperne di più leggi l’articolo dell’esperta di comunicazione Annamaria Testa che definisce così lo stato in cui stiamo vivendo: “ricchi di informazione ma poveri di attenzione”.
Cosa è il Mind Mapping? Una tecnica naturalmente applicabile
Le Mappe Mentali o Mind Mapping è una potente tecnica di visualizzazione del pensiero che fornisce una chiave universale per sbloccare il potenziale del cervello. Sfrutta l’intera gamma di abilità corticali – linguistiche, immaginifiche, numeriche, logiche, di ritmo, colore e consapevolezza spaziale – in un modo unico e straordinariamente efficace.
Una Mappa Mentale rappresenta sulla carta esattamente come si costruisce un concetto a partire dal suo fulcro con le tutte le connessioni che la nostra immaginazione sviluppa pensando.
Le mappe mentali come organizzatori grafici
Una Mappa Mentale è lo specchio del modo in cui il nostro cervello produce i pensieri. Per questo quando ci abituiamo ad utilizzarle ne sentiamo immediatamente un beneficio naturale.
La loro forza sta nel riprodurre e nel poter visualizzare in modo immediato e semplice l’organizzazione delle nostre idee in modalità grafica.
Nel mondo utilizzano questo metodo più di 250 milioni di persone.
Una Mappa Mentale può essere applicata ad ogni aspetto della vita dove ci sia necessità di chiarezza, ordine, gerarchia da una parte e dall’altra memorabilità, creatività e piacevolezza. Si parla molto di Mappe Mentali e tutti le propongono a loro modo. Tony Buzan ha dedicato la sua vita allo studio e alla sperimentazione. Si può, a ragione, considerare colui che ha saputo teorizzarne un metodo funzionante e strutturato che si basa su una serie di regole, testate e ritestate nel corso di 50 anni di ricerca, applicazione e divulgazione.
Tony Buzan, chi è?
Psicologo e cognitivista londinese, mancato improvvisamente il 13.04.2019 ci ha lasciato un’eredità inestimabile. Il Mind Map è uno strumento geniale per apprendere, memorizzare, organizzare e selezionare le informazioni, generare nuove idee, risolvere problemi difficili e molto altro ancora.
Il difficile compito che lascia ai suoi istruttori certificati (come saprai io ho la fortuna di essere uno di questi) è quello di divulgare il suo metodo a partire dalle regole che lui stesso ha elaborato e strutturato testandole su sé stesso e sui suoi studenti durante 50 anni di ricerca e studio.
La grande diffusione del metodo Tony Buzan, grazie alla sua semplicità, ha fatto sì che si creasse attorno alla sua definizione incomprensione e superficialità nel considerarlo un metodo scientifico e strutturato. Capita anche a me di imbattermi in persone che considerano le mappe mentali poco più di uno schema a disegni. Naturalmente non è così. E la prima precisazione che va fatta è la relazione che intercorre tra le mappe mentali e concettuali.
Confusione tra mappe mentali e concettuali
Come già detto, si fa una gran confusione intorno al termine Mappe Mentali.
Ti è mai capitato di seguire un corso e il trainer ti dice che farà alla lavagna la mappa mentale degli argomenti? A me è successo. Ero tra i banchi come discente e non mi è ero presentata come The Mind Mapping Lady, anche perché stavo seguendo tutt’altra materia e non mi era stato richiesto.
Il docente disegna un cerchio al centro del foglio con il titolo del corso e fa partire da lì 6 frecce verso l’esterno alla cui estremità scrive i titoli dei 6 argomenti di cui si componeva il corso.
Non ho detto niente ma quella era una mappa concettuale e sicuramente non era un esempio di mappa mentale.
Come si sono sviluppate le mappe concettuali?
A partire dagli anni ’60 grazie agli studi dello psicologo americano David Ausubel e successivamente a Joseph Novak che ne riprende le teorie, vengono elaborate e diffuse le mappe concettuali soprattutto legate alla capacità di studio e di comprensione.
Che cosa sono le mappe concettuali?
Le mappe concettuali sono un utile strumento che permette di restituire in modo visivo la rielaborazione, interpretazione di informazioni e conoscenze. Sono pertanto molto utilizzate dagli insegnanti per trasmettere le proprie conoscenze agli alunni. Allo stesso modo le mappe concettuali permettono agli studenti di schematizzare le informazioni favorendo così la memorizzazione e lo studio dei concetti.
Una mappa concettuale ha una struttura gerarchica che coinvolge tutti gli elementi dell’oggetto della comunicazione. Mi riferisco ai concetti portanti, i legami tra questi concetti e quindi anche il percorso di tutto il ragionamento.
Si basano sull’apprendimento di tipo significativo (legato quindi al significato dei concetti e alle relazioni che intercorrono tra loro) e non mnemonico (legato alla semplice ripetizione dei concetti). Il primo permette di memorizzare più a medio, lungo termine, mentre nel secondo caso la memoria rimane per un breve periodo. Normalmente il tempo di passare un’interrogazione o un esame.
Come fare una mappa concettuale
Sulla base delle indicazioni di Novak una mappa concettuale è costituita da:
- Un nodo centrale che rappresenta l’argomento principale della mappa
- Una serie di altri nodi concettuali che rappresentano altri concetti che specificano il principale. Sono rappresentati da forme geometriche all’interno delle quali si scrive il termine o più termini che identificano il concetto;
- I nodi sono collegati da frecce orientate da quelli principali a quelli di maggior dettaglio;
- la struttura si presenta come un reticolo che facilita a colpo d’occhio la strutturazione dell’argomento principale.
Per realizzare una mappa concettuale è utile:
- selezionare l’argomento che si vuole scomporre e analizzare in modo chiaro;
- organizzare le relazioni tra i concetti dall’alto verso il basso;
- evitare di inserire informazioni troppo di dettaglio, altrimenti si replica il testo da cui l’argomento è desunto;
- collegare i concetti secondo una relazione che abbia un significato chiaro per noi.
Programmi per fare mappe concettuali
Esistono anche programmi per fare mappe concettuali (alcuni suggerimenti dalla pagina Wikipedia che parla di Novak e delle mappe concettuali: IHMC Cmap Tools, Compendium, XMind) ma come per le mappe mentali è sempre meglio farle a mano: il nostro cervello impegnato a gestire oltre che il pensiero anche il gesto del disegno e operare scelte come forme, colori, organizzazione spaziale, resterà maggiormente concentrato e la memorizzazione degli argomenti sarà quasi automatica durante la realizzazione della mappa. La stessa cosa consiglio per le mappe mentali. Si possono fare le mappe mentali online grazie a strumenti gratuiti, ma soprattutto all’inizio è sempre meglio farle a mano.
Differenza tra mappe mentali e concettuali
Le mappe mentali di Tony Buzan prendono vita ispirandosi agli studi di Novak. Buzan applica però tutta una serie di innovazioni legate alla modalità con cui il nostro cervello funziona.
Infatti, introduce:
- la struttura radiante tipica degli elementi in natura compreso il nostro corpo (piante, fiori, fiumi, sistema respiratorio, cardiovascolare, rete neurale). Ciò garantisce una chiara gerarchia tra gli elementi della mappa;
- una figura centrata orizzontalmente e verticalmente che individua molto chiaramente il tema della mappa, a differenza della concettuale che può presentare più centri
- un uso sapiente dei colori per la differenziazione delle informazioni a colpo d’occhio e la facile memorizzazione
- l’introduzione delle immagini per facilitare la riconoscibilità dei concetti e la velocità di processo delle informazioni grazie all’utilizzo del linguaggio primario della mente: l’immaginazione
- una selezione specifica di parole chiave che isolano e rendono chiari i concetti. Elimina così tutta una serie di elementi di congiunzione che in una schematizzazione creano rumore di fondo e rendono meno chiari i concetti (avverbi, predicati verbali, congiunzioni, articoli, specificazioni, ecc.)
Come fare una mappa mentale
L’ideale è iniziare da qualcosa di semplice.
- Prendi un foglio bianco in orizzontale, una matita, una gomma e dei colori.
- Scegli un argomento sul quale vuoi ragionare e metti al centro del foglio un titolo e anche un’immagine che ti suggerisca fortemente il tema. L’immagine non deve essere qualcosa di ben disegnato, anche uno scarabocchio va bene. L’importante è che sia una forma che nasce dalla tua mente e che restituisca alla tua memoria la suggestione di quell’idea.
- Fai partire dal centro 4/5 rami principali che Individuano le sotto-tematiche che ti permettono di sviluppare l’argomento. Ad esempio in una mappa per decidere l’acquisto di una casa nuova, avrà come sottocategorie l’ubicazione, il tipo di edificio, le esigenze a cui deve rispondere (giardino, garage, terrazza, vicinanza alle scuole, ecc.), il costo, modalità per trovarla, ecc.
- Da ogni ramo principale poi puoi far scaturire nuovi rami che li dettagliano maggiormente. Ad esempio per l’edificio ti potrebbe interessare identificare i materiali e le finiture o la classe energetica e via dicendo.
Una volta strutturata la mappa avrai una visione globale del tuo sistema decisionale e sarai molto più facilitato nello scegliere la casa dei tuoi sogni.
Mappe mentali esempi
Facciamo un esempio semplice: una checklist per l’organizzazione di un viaggio.
Il fulcro sarà il viaggio stesso (come nell’esempio sotto) o la destinazione. Ad alla quale in pochi secondi la nostra mente connetterà tutta una serie di informazioni importanti suddividendoli, in macro-categorie: documenti necessari, quale mezzi, quali sono gli orari, quali materiali devo prepararmi, quali gli indumenti, quali attrezzature, ecc.
Riprova a fare una fotografia dell’universo di informazioni che si è creata, ecco questa è la tua immagine mentale del viaggio. Ma se non la ordini e la metti su carta, te ne dimenticherai presto e le informazioni si sovrapporranno alle altre 100 che arriveranno successivamente con l’ipotesi che dimentichi qualcosa di importante a casa.
Adesso tocca a te realizzare le mappe mentali seguendo il metodo di Tony Buzan! Buon lavoro! Buone mappe!