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Ciao, mi chiamo Valeria e questo è il mio secondo articolo della rubrica INSIDE MAPPING. Questo titolo unisce l’indole riflessiva che mi spinge a esaminare le cose in profondità insieme alla naturale attrazione che ho per le mappe mentali: il bello delle mappe è che ciascuno può utilizzarle proprio per quello che vuole!
Oggi vi invito ad addentrarvi con me nei meandri dell’armonia degli opposti guidati dalla mappa che ho chiamato “in bilico tra yin e yiang”. (Alcune parole sono nello stesso colore del ramo della mappa, n.d.r.)
L’argomento degli opposti ha sempre avuto fascino su di me, forse perchè ho appunto un carattere flemmatico abituato ad analizzare i diversi aspetti delle circostanze tanto che, a volte, mi fa scivolare nell’indecisione.
Il simbolo di yin e yang è chiamato unitamente Tao, che in realtà è un concetto molto più profondo ed esteso.
Il Tao si può sommariamente definire come l’eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre continuamente e che muove la materia dell’universo: un concetto nato in Cina intorno al 3° secolo a.c. e che è alla base di religione, filosofia e medicina cinese. L’energia che scorre fluida e potente in ogni cosa e che si auto-alimenta in modo perenne. Se chiudo gli occhi con in testa l’immagine del tao e penso a questo concetto di moto perpetuo, mi viene in mente quando da bambina ho visto per la prima volta un termometro rotto: le palline di mercurio giravano all’impazzata riunendosi e dividendosi di continuo e mio nonno mi spiegò che quello si chiamava argento vivo, proprio come il moto perpetuo dei bambini!
Il tao è un simbolo geniale, sincero e manifesto. Solo a guardarlo si capisce subito l’essenza del concetto: in ogni bianco c’è un po’ di nero e viceversa, dove bianco e nero rappresentano un dualismo che permea qualsiasi aspetto della vita umana.
I dualismi presenti in natura sono tantissimi e sono proprio anche quelli citati dalla filosofia cinese: luna-sole, terra-cielo, acqua-fuoco, femmina-maschio, pieno-vuoto, ecc.
Anche nei nostri costrutti del pensiero umano sono presenti tantissime dicotomie: destra-sinistra, vero-falso, giusto-sbagliato, bello-brutto, ricco-povero. Persino la tecnologia informatica si basa sul dualismo di zero-uno cioè on-off.
Questa netta divisione tra bianco e nero però, mi sembra che rischi di trasformarsi in una eccessiva semplificazione, perchè la penso come un’etichetta appiccicata sopra ai pensieri e alle persone.
Se provo a declinare il significato di etichetta in qualcosa di meno commerciale, allora penso alle definizioni che aiutano a fare chiarezza; poi penso ai confini anch’essi figli delle definizioni e come tutte queste parole alla fine servono a dare sicurezza a noi umani che ne abbiamo così tanto bisogno.
Sì, credo che per tante cose sia proprio così: l’etichetta definisce, nel bene e nel male (ooops…) e dunque crea confini che a loro volta creano sicurezze.
Chissà se qualche antropologo ha mai fatto studi sulla necessità dell’essere umano di dare definizioni nette e contrarie!
Quando però le definizioni sono troppo stringenti diventano stigmi creando delle gabbie oppressive; ma se si è allenati al pensiero critico le etichette possono far nascere dubbi fecondi che generano molte possibilità. La nitidezza della definizione si colora delle sfumature della contaminazione.
Contaminazione una parola che per me ha un’accezione positiva, un contagio fecondo, perchè mi rimanda subito a un’altra tra le mie parole preferite: relazione. Ovvio perchè per contaminarsi bisogna essere almeno in due, avete mai sentito di uno che si contamina addosso?
La relazione è qualcosa sempre in movimento, mai statica, un torrente che scorre proprio come l’energia del tao! E così i due attori della relazione lottano, danzano, giocano a seconda del momento e del contesto; ma non c’è un vincitore o un perdente dato che in una relazione si porta sempre a casa qualcosa, perchè scambio è la parola che offre sempre occasione di guadagno, almeno in una relazione sana. Ecco arriva l’immagine del bilico: la giostra che tiene in equilibrio lo yin e lo yang, perchè ciascuno ha il suo peso ed è sostegno per l’altro, e il valore dell’energia generata è inestimabile proprio perchè perenne!
Ecco è il momento esaltante della mappa, quasi alla fine: il momento di tutti i collegamenti.
Yin e Yang sono palline di mercurio che scorrono in modo fluido sulla superficie delle cose, quando si uniscono diventano un tutt’uno liquido e dinamico, scorso e… corsaro! (mi piace sempre giocare un po’ con le assonanze, lasciandomi trasportare da esse).
E alla fine deduco che per me stare in bilico tra yin e yang è pura vitalità.
Sono contenta di aver scelto di scrivere un articolo al mese.
Sono contenta di aver fatto questa mappa che mi è stata molto utile per scrivere questo articolo; anzi confermo che fare la mappa prima di scrivere un articolo è un metodo super-produttivo soprattutto per chi, come me, non scrive articoli di professione.
Darsi il tempo di disegnare è molto rilassante, allenare l’osservazione è molto utile, esercitarsi nella copiatura è una strategia vincente.
Fare le mappe è gratificante.
Vi ringrazio di aver letto fino a qui e attendo con gioia i vostri commenti e le vostre mappe!
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[Valeria Casati – Contattami scrivendo a vacasati@gmail.com]