Incontrare lo studioso, il mito, l’uomo Tony Buzan
Conoscere Tony Buzan è stata un’esperienza unica. Ogni qual volta mi capita di poter incontrare una persona nota per i propri meriti o per quanto realizzato nella vita, amo scoprire il suo lato umano, quotidiano e le sue abitudini per comprendere, al di là del mito, le modalità di approccio allo studio, al lavoro, alla vita.
Di Tony mi ha colpito subito l’affabilità, la gentilezza, la disponibilità. Al contempo ho ammirato la determinazione, la comprensione del contesto su ampia scala e la capacità di capire le persone, qualità tipiche dei grandi leader. Oltre ai corsi di certificazione, ho potuto seguirlo in una serie di incontri organizzati in Italia nel novembre 2018.
Impossibile sintetizzare in poche centinaia di caratteri la vita di Tony Buzan. Ho scelto però alcuni episodi che ho sentito raccontare dalla sua stessa voce, che spiegano le forti motivazioni nel dedicare una vita intera ad un unico progetto.
Gli anni dell’università e l’opportunità in una lacuna
Uno degli episodi che racconto sempre durante il mio corso sulle mappe mentali riguarda i primi anni di università di Tony. Infatti, è in quel periodo che nasce l’idea di sviluppare uno strumento che rendesse l’apprendimento più rapido e soprattutto efficace.
A fronte di risultati scadenti durante gli esami, Tony si recò alla biblioteca dell’università, chiedendo a quella che immagino io la classica signora bibliotecaria un po’ burbera ma custode di ogni segreto nei templi del sapere, un manuale per utilizzare meglio il cervello. Alla richiesta la bibliotecaria direzionò Tony nella sezione medicina. “Non voglio operarmi il cervello, ma utilizzarlo al meglio”. Da quel momento il giovane Tony Buzan iniziò a studiare e sperimentare su se stesso un nuovo modo di prendere appunti. Erano i prodromi delle Mappe Mentali.
Mappe mentali per studiare
La vita di Tony è alquanto singolare e costellata di scoperte e di successi.
Mi ha molto colpito ascoltare dalla sua viva voce e poi rileggere nella sua biografia, l’episodio che ha generato in tenera età quella che sarebbe poi diventata la missione di una vita. Fare in modo che i ragazzi avessero a disposizione un metodo per apprendere in modo efficace e soprattutto divertendosi. Tutta la sua ricerca infatti si basa sulla convinzione che i metodi di studio e di apprendimento così come ci sono stati insegnati non siano i più adeguati rispetto a come il cervello si comporta nell’acquisire le informazioni.
La storia dell’amico Barry
Dalle stesse parole di Tony citate nella sua biografia: “Quando avevo sette anni, la mia famiglia si trasferì a Whitstable, un piccolo villaggio di pescatori sul mare, vicino a Canterbury, sulla costa settentrionale del Kent. Ero al primo anno della Whitstable Primary Boys School, il mio migliore amico si chiamava Barry, e il nostro unico interesse era la natura. Alla fine della giornata non vedevamo l’ora di uscire da scuola per giocare nei boschi, nei campi, nei fiumi e nelle dighe, studiando ed esaltando la gloria della natura e raccogliendo cose viventi per i nostri mini zoo casalinghi.”
La storia continua e il piccolo Tony Buzan è testimone di una prima grande ingiustizia. In un tentativo di classificazione degli studenti, il suo amico Barry, ragazzino pieno di talento e di energia, viene messo nelle ultime file. Tony invece nelle prime grazie ad un compito azzeccato sui nomi degli insetti, insegnatogli proprio da Barry.
La scuola aveva classificato l’intelligenza dei due ragazzi sulla base di un compito. In questo modo secondo Tony, l’istituto aveva relegato un potenziale genio in una posizione dove le sue capacità venivano sacrificate. In questo modo gli veniva imposta un’etichetta di perdente.
Ho sentito Tony stesso dire dopo aver raccontato questo episodio: “Da quel momento in poi, ho promesso a me stesso che avrei fatto di tutto perché nel mondo nessuno mettesse in ultima fila bambini come Barry”.
Da qui nasce la sua missione denominata “Global Mental Literacy”. Questo progetto ha come obiettivo l’alfabetizzazione mentale a livello mondiale. Ciò significa insegnare a tutti gli uomini del mondo a utilizzare al meglio le potenzialità del proprio cervello per costruire un mondo di pace.
Le mappe mentali per bambini
Quando Tony presentava la Mappa Mentale, che rappresentava la sua carriera, soleva sottolineare che di tutti i suoi successi, premi, nomine per il Nobel per la Pace, collaborazioni con i grandi della terra, ciò di cui andava più fiero era l’essere riuscito a portare 9.000 bambini nella Royal Albert Hall di Londra per insegnare loro gratuitamente come studiare in modo efficace con il suo metodo.
Raggiungere più bambini possibili è sempre stato il sogno di Tony Buzan, soprattutto quelli meno compresi e in condizioni disagiate. Nella direzione di realizzare quel sogno, nel 2005, mise in piedi un esperimento sociale diventato poi un documentario della BBC. Gli veniva affidata una classe di ragazzi dei sobborghi di Londra, ritenuta irrecuperabile per dimostrare le capacità di ognuno. “In search of a Genius” dimostrò che nessun bambino è perso, se ne si comprende la difficoltà nello stare seduto per molte ore e soprattutto se gli si dà la possibilità di incanalare la propria dirompente energia in una modalità di apprendimento divertente e proficua. Adesso come allora le Mappe Mentali sono ancora troppo poco usate nelle scuole.
Tecniche mnemoniche con le mappe mentali
Qual è stata una delle tue più grandi frustrazioni durante gli anni di studio?
Per me è stata la memoria. Una fatica immensa nel ricordare nomi, dati, informazioni. Ore e ore passate sopra i libri in una stanzetta seduta e annoiata.
Ma la frustrazione maggiore è stata da adulta quando ho realizzato che tutte quelle ore non mi hanno permesso di ricordare nemmeno 1/100 di quello che avevo studiato.
Eppure, ho conseguito una laurea con il massimo dei voti! È davvero paradossale.
Avevo intelligenza, curiosità e tanta costanza, ma non avevo un metodo di studio.
Le mappe mentali sono state sviluppate da Tony Buzan anche e soprattutto con l’intento di stimolare la memoria. Questo grazie a struttura spaziale, ordine gerarchico, vividezza di colori e immagini che aiutano la memoria ad immagazzinare le informazioni in modo indelebile e strutturato.
Il campionato mondiale di memoria
Come memorizzare efficacemente è stato uno dei principali focus della vita di Tony Buzan. Così nel 1992 istituì il primo Campionato Mondiale di Memoria e tecniche di apprendimento che continua oramai da più di 25 anni. Questa competizione stimolando migliaia di persone ad allenare la mente e memorizzare nomi, visi, sequenze di numeri, mazzi di carte.
Quello che stupisce maggiormente che l’interesse per la memorizzazione nata nella culla dell’occidente (vedi la tecnica dei Loci di Cicerone) si sia ora spostata nei paesi asiatici. Gli ultimi campionati mondiali si sono tenuti e continuano a tenersi in Cina. Qui aumenta ogni anno il numero di partecipanti e diminuisce l’età di coloro che vincono i titoli mondiali.
Un’eredità importante
Raccontare la storia della vita di Tony Buzan in un articolo è praticamente impossibile. Come molti personaggi che fanno la differenza nella storia. L’energia, la profondità, la proattività di quest’uomo sono un esempio di quanto si possa realizzare con convinzione, passione e collaborazione.
Per me diventare un suo Istruttore Certificato è stata l’occasione per trovare ispirazione, un senso più grande di contribuzione al miglioramento della vita delle persone ed un esempio di umanità e di visione che guiderà i prossimi anni della mia vita professionale e personale.